Gli interventi di recupero della storicità
L’entrata racchiude il segreto del ritorno al tempo passato: vi si trovano la suggestiva panca settecentesca di castagno, che ospitava i viandanti vicino al fugone, il tipico fuoco delle case corse e il baule della marina dell’ultimo proprietario della Maison, un infermiere di bordo, erede del Capitano Simonpietri.
Il grande camino della casa si presenta al centro del luminoso salone, fra le finestre che si affacciano a nord sul borgo della vallata e verso est, sul mare.
Ci si può concedere al piacere della lettura sulla comoda poltrona in cuoio di fine ottocento, o sul divano dalla lunga seduta.
Una piccola scansia posta all’ingresso e adibita a biblioteca offre a completa disposizione degli ospiti volumi in italiano, francese e inglese.
La versatilità e l’eleganza dell’arredamento si coniugano alla finalità di creare un’esperienza di soggiorno dalle molteplici sfaccettature.
I visitatori possono così svagarsi giocando una partita a scacchi sul tavolo a muro a due battenti, o raggiungere la terrazza in pietra, per osservare le stelle con il telescopio.
La valorizzazione geoculturale
Il patrimonio culturale dell’isola è posto in risalto anche nella cucina, dove è ancora presente il petré.
È l’originaria madia in legno di castagno in cui veniva impastato e lasciato lievitare il pane fatto in casa.Nel 2012, un accurato restauro ha riportato il tetto in scisto al suo aspetto architettonico originario.
Tutto è armoniosamente curato per far scoprire al visitatore il fascino di un’epoca lontana. Un rifugio dell’anima nella natura selvaggia, per favorire momenti di convivialità tra gli ospiti.