Il Capitano Giovanni Simonpietri
Iniziate a visitare la Corsica dalla Maison Simonpietri.
Costruita alla fine del 1700, la Maison Simonpietri diede i natali al Capitano Giovanni Simonpietri di Suare, corsaro capocorso durante il regno anglo-corso (1794-1796).
Gli eredi della famiglia di naviganti vi abitarono per oltre due secoli.
Nel 1998 il dottor Charles Simonpietri, ispirato dalle cronache di famiglia, nell’articolo: “Un capitaine corsaire sous le Royaume Anglo-Corse” segnala il suo avo Giovanni Simonpietri, figura di corsaro mancante nella pubblicazione del 1995: “I corsari della Nazione sotto Pascal Paoli” (edito da A Cronica – Le Journal de l’histoire du Cap Corse).
In seguito, la sua vedova riapre gli archivi di famiglia agli autori Mattei A. e Liccia J. C., riportando alla luce un registro di piccolo formato, rilegato con una semplice cucitura, che contiene il diario di bordo del Capitano Simonpietri. Nel 2002, gli stessi ne curano la pubblicazione su A Cronica: “Giovanni Simonpietri de Cagnano: un corsaire capcorsin sous le royaume anglo-corse”.
Il diario di bordo
La redazione del diario di bordo è attribuita direttamente al Capitano Simonpietri, fatto poco consueto a bordo delle navi da guerra o commerciali, in quanto pochi comandanti sapevano scrivere e l’attività era demandata agli scrivani.
La calligrafia, di agevole lettura, presenta un’ortografia piuttosto fantasiosa: “h” aggiuntive, consonanti regolarmente duplicate, impiego ridondante del termine “di supito”.
Complessivamente, un modo di scrivere che suggerisce un temperamento focoso e impulsivo, perfettamente compatibile con il ruolo di corsaro.
Il diario del Capitano Simonpietri costituisce un reperto che, pur essendo incompleto, restituisce ai giorni nostri i dettagli della vita di un corsaro capo-corsino in uno dei periodi più turbolenti della storia della Corsica: un’importante testimonianza della storia marittima e politica di fine settecento.
Nel 1796, sei mesi prima del matrimonio, il capitano donò il nome dell’amata alla feluca da lui condotta: particolare che ci rivela l’uomo sotto un’altra angolazione “quello di un intrepido capitano che dà alla sua nave armata in guerra il nome della sua fidanzata”.
Il 28 febbraio 1797 sposò a Cagnano Maria Caterina Catoni, con rito civile, celebrato dal padre di lei, il cittadino Angelo Catoni di Terre Rosse, magistrato del Comune.
Una settimana dopo, a sua volta, Giovanni Simonpietri celebrò un matrimonio a Cagnano con il titolo di “agente del commune”, evidente passaggio di potere nell’ambito dell’amministrazione comunale.
Da più fonti storiche risulta che abbia ricoperto cariche apicali nel comune di Cagnano e che successivamente sia stato eletto sindaco fino al 1817.
Tra il 1802 e il 1832 Giovanni Simonpietri e Maria Caterina Catoni ebbero otto figli.
Nell’anno funesto 1831, probabilmente a causa dell’epidemia di colera, ne persero tre: Maria Caterina, Marianna e Angelo Giuseppe dell’età di 13, 7 e 4 anni.
Pietro Giuseppe, nato nel 1822, divenne un eminente architetto ed è l’unico figlio di Giovanni Simonpietri di cui restano notizie.
Estratti della vita di
Giovanni Simonpietri
Nato nel villaggio di Suare, frazione di Cagnano, Giovanni Simonpietri fu battezzato il 9/8/1767. Ebbe come padrino e madrina il podestà di Cagnano e la sua sposa.
Figlio di Paolo Simonpieri e Angela Filippi fu il quarto di una famiglia di sei figli.
Il nome della famiglia Simonpieri, senza la “t”, apparve nei registri parrocchiali di Cagnano dal 1752.
Nel 1794, il Capitano Giovanni riportò per la prima volta il proprio cognome nella versione attuale di Simonpietri.
A partire dallo stesso anno, fu attivo come corsaro del Governo Provvisorio del Regno di Corsica, poi regno anglo-corso, a servizio del re Giorgio III.
Non sono noti i nomi degli armatori delle navi corsare condotte da Simonpietri, ma le navi furono sicuramente tre.
Nel 1794 fu a comando di una feluca di cui non ci è pervenuto il nome, nel 1795 sulla Santa Devota con un equipaggio di ventisette uomini e nel 1796 a capo della Santa Maria Caterina.
In seguito, Simonpietri fu in servizio dal 1800 sulla “gondole” l’Assomption, assunse il grado di capitano nel 1802 sulla “coraline” Sainte Caterine e, secondo i registri della marina mercantile, terminò la carriera nel 1815.
La sua vita si concluse nel suo domicilio di Cagnano il 24 gennaio 1845 all’età di 78 anni.
“Lo immaginiamo durante le lunghe serate invernali, accanto al fuoco. Figli, nipoti, pronipoti, cugini e amici che ascoltano Giovanni raccontare le sue avventure sulle rive del Mediterraneo, dalle coste toscane al Nordafrica, nei più reconditi approdi degli isolotti dell’arcipelago della Maddalena, alla ricerca di un corsaro tricolore, di una nave olandese o di uno sciabecco turco. Egli sicuramente raccontò loro dei suoi incontri con i capitani veneziani, napoletani, maltesi, genovesi e <ragusani> (attuali croati); e poi quelli ancora più significativi con grandi personaggi come gli ammiragli inglesi Hood e Nelson con cui ebbe l’occasione di conversare”.
Vi invitiamo a visitare la Corsica facendo tappa nella sua dimora storica, la Maison Simonpietri.